De Palma Thermofluid fornisce il settore navale da più di dieci anni grazie alla Marine Division, ramo d’azienda appositamente creato per essere più vicini ai bisogni dei clienti di un settore – come quello navale – che necessita di risposte celeri e multidisciplinari dal punto di vista tecnico, con budget sempre più ridotti per migliorare la competitività sul mercato.
Ma cosa significa oggi essere fornitori dell’industria navale e quali sono le difficoltà operative nell’assistere quotidianamente grandi compagnie di navigazione come Costa Crociere, Carnival, Aida, MSC, Grandi Navi Veloci, Grimaldi, etc.?
L’ing. Roberto Cannataro – responsabile della Marine Division presso De Palma Thermofluid – ha risposto alle seguenti domande:
1. Com’è cambiato il settore navale negli anni e come vi siete adattati per continuare a crescere?
Il settore navale nell’ultimo decennio ha subìto un forte incremento, soprattutto in ambito crocieristico, nostro core business, che ha visto un aumento delle nuove costruzioni per soddisfare la forte richiesta del mercato.
L’aumento della flotta per le compagnie navali ha portato ad una compattazione della loro vendor list, scegliendo fornitori versatili, veloci e che potessero offrire soluzioni tecniche in tanti ambiti.
De Palma Thermofluid possedeva già queste caratteristiche, sviluppate in campo industriale fin dagli anni ’60: è stato quindi naturale che le compagnie navali notassero queste qualità nella nostra mentalità.
2. Quali sono le criticità incontrate nel fornire soluzioni tecniche ai clienti del settore navale?
Sicuramente non c’è pericolo di annoiarsi: ogni giorno affrontiamo problematiche differenti e a volte nuove.
Sia perché la tecnologia evolve, sia perché le esigenze dei clienti variano in continuazione. Bisogna quindi farsi sempre trovare pronti: ciò significa che bisogna essere sempre aggiornati sia tecnicamente che commercialmente. Ma essere aggiornati non basta, l’ideale è anticipare le possibili problematiche dei clienti, così da proporle come manutenzione predittiva.
3. Quali fattori rappresentano la chiave del successo della Marine Division?
Non dire mai di no ad un cliente: egli ha fiducia in noi e bisogna aiutarlo. Il rischio di fare brutte figure affrontando problematiche al di fuori delle normali competenze, può essere azzerato avvalendosi di aziende o consulenti esterni esperti. Mai lavorare da soli, ma in rete, sfruttando oltre alle proprie conoscenze tecniche, anche le conoscenze personali e sociali.
Secondo fattore: i tempi di risposta. Le navi non possono aspettare se hanno un problema in mezzo all’oceano o se devono ripartire per rispettare una consegna.
Terzo fattore: mai abbandonare il cliente dopo la fornitura o la consulenza. Il post vendita è il valore aggiunto che non deve mai mancare. In caso contrario daremmo solo una mano alla concorrenza.
4. Quali cambiamenti si prevedono per il futuro dell’industria navale?
Se lo dicessi, dopo dovrei ucciderti! E’ chiaro a tutti che più dei due terzi del pianeta è costituito da acqua: di conseguenza si comprende come il trasporto via mare rimarrà il metodo più utilizzato per trasportare grandi quantità di merci e persone su grandi distanze. Quindi il futuro per l’industria navale è molto roseo.
L’innovazione che vorrei, sarebbe l’utilizzo di energia pulita per la propulsione delle navi.
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