L’attività del master è un viaggio nell’alfabeto del tempo, dalla “A” fino alla “I”, la boa degli over 75 anni. Al vincolo del risultato che apre le porte alle competizioni prestigiose per il giovane canottiere, il Master può sostituire la libertà di remare per aprire le porte dell’animo. Per andare sempre più lontano, alla conquista di sé stesso.
Cristoforo De Palma, gagliardo concittadino barese del Barion, con i suoi 78 anni, in gran parte vogati, è l’ highlander dei campi di regata. Bonario, longilineo, sorride alla vita. Di prima mattina è già a mare, fra i frangiflutti del fantastico lungomare di Bari. “Ogni volta che sono in gara, in partenza, chiudo gli occhi per un attimo. Respiro forte. Ascolto il mio corpo. Dentro di me so che ce la farò. Tagliare il traguardo è la mia sfida”.
In verità, negli ultimi tempi, durante il percorso, è diventato irraggiungibile dai suoi avversari, tutti letteralmente più giovani di lui, incapaci di rimontare i secondi di svantaggio che compensano la loro minore età. Ai complimenti, Cristoforo risponde stringendosi nelle spalle, quasi disinteressato della medaglia d’oro appena conquistata. Il suo segreto? Non è la forza fisica né la resistenza. “E’ Michelangelo Burdi! “ svela Cristoforo “…. classe 1931, 86 anni, indomito canottiere, presenza costante al Circolo, con il quale, appena posso, esco in doppio. – Devi saper sognare più degli altri-, mi dice sempre!”.
Tratto da Storie di canottaggio ottobre 2, 2017
Di Vito D’Agostino